Premio “I fiori blu” 20.22
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L’edizione 20.22 del Premio Letterario “I fiori blu” parte con la conferenza stampa di venerdì 8 aprile alle 11:00.
Quattordici titoli, equamente divisi fra narrativa e varia, di scrittori e scrittrici (tra cui accademici e giornalisti), concorrono alla Terza Edizione del Premio Letterario.
Vi prenderanno parte:
Alessandra Benvenuto, presidente del Premio “I fiori blu”;
Giuseppe D’Urso, presidente del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese;
Maria Aida Episcopo, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale;
prof. Gabriele Fattori, delegato del Rettore dell’Università di Foggia;
Aldo Ligustro, presidente della Fondazione Monti Uniti;
Neri Marcorè, attore e conduttore televiso;
Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia;
Lidia Ravera, giornalista e scrittrice, componente della Giuria Tecnica del Premio;
Isabella Trulli, vicepresidente dell’Associazione “I fiori blu”;
Luca Vigilante, presidente di Sanità Più, in rappresentanza del Main Sponsor Gruppo Telesforo.
Il Premio raccontato
L’edizione dello scorso anno nelle parole di Massimo Recalcati (vincitore 2020), Serena Dandini (vincitrice 2021), Ritanna Armeni (madrina e giurata del Premio) e Paolo Mieli presidente della Giuria Tecnica.
Giuria tecnica 20.22
Come nasce il premio
Il Premio Letterario Nazionale “I fiori blu” nasce da un progetto ideato dall’associazione omonima, una associazione di promozione sociale nata nel 2019 grazie alla collaborazione di professionisti operanti nella scuola, nell’università, nell’arte, nel giornalismo, nella ricerca e nel sociale.
Il nome “I fiori blu” riprende il titolo del libro dell’autore francese Raymond Queneau e mira a evidenziare il profondo significato di una frase in essa contenuto: “Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando“. “I fiori blu” rappresentano quanto di buono può fiorire grazie a un contagioso desiderio di rinascita. “I fiori blu” rappresentano il risultato della forza degli ideali positivi che vincono la fanghiglia di delusione, di pianti e inerzia che inzuppa la realtà.
“Questo Premio si manifesta come una tenacia: c’è qualcosa che ha saputo resistere e durare in un tempo difficile. Saper durare. La parola tenacia, la parola costanza, è una parola non estranea al lessico amoroso. L’esperienza di questo premio, che rimane al buio per molti mesi e che ora accende le sue luci, – ha concluso Massimo Recalcati in occasione della serata conclusiva dell’11 settembre 2020 – è un’esperienza di amore che dura nel tempo”.
Massimo Recalcati, vincitore Premio Giuria Tecnica 2020